giovedì 18 ottobre 2012

L'interfaccia Wimp: la potente metafora delle finestre

di Cosimo Azzarito


L’interfaccia grafica eletta a standard di riferimento è quella costruita con la struttura WIMP (Windows, Icons, Menu, Pointer), cioè su una potente metafora basata sul "modello della scrivania", sorta come prodotto dei centri di sviluppo (come il principale, lo Xerox Parc) le cui finalità progettuali si rivolgevano originariamente all’implementazione di metodologie e tecniche che garantissero i livelli di usabilità necessari allo sviluppo del mercato dei prodotti di automazione per ufficio.


Il successodella WIMP-GUI (Graphical User Interface based on Windows Icons Menu and Pointer) è infatti dovuto sostanzialmente alla trasposizione digitale, in forma di scrittura figurata, di oggetti e concetti desunti dal mondo reale domestico e, perciò, facilmente interiorizzabili. Lo spazio della Finestra, ad esempio, è concettualmente potente nel significare “l’area di lavoro”, in cui focalizzare l’attenzione e produrre la configurazione spaziale desiderata. Molteplicità e dinamicità dimensionale garantiscono un grado flessibilità che ben si presta all’organizzazione intuitiva della struttura spaziale da parte di svariati tipi di utenti.


L’apertura e la chiusura dello spazio di una finestra, il popolamento per riempimento dello stesso di icone distintive di formati e applicazioni, identificano strutture concettuali e configurazioni gestuali (ad esempio il “drag and drop” in ambito desktop e web) di straordinaria aderenza ai suggerimenti dell’intuito comune riguardo a come delimitare e raggruppare informazioni connesse in qualche modo secondo lo user.


I contenitori mobili delle windows, in funzione dell’ indiscussa persistenza in ogni occasione di interazione digitale e su pressoché qualsiasi dispositivo, hanno acquisito nel tempo gli effetti dell’antonomasia, tant’è che, come già notato in precedenza, il "windowed style" è tra i cavalli di battaglia dell’influenza che il computer ha esercitato su tutto il parco mediale in commercio, senza escludere neanche il mass medium per eccellenza, la tv.

Cosimo Azzarito